DOMANDE FREQUENTI

Cosa distingue un medico nutrizionista dagli altri nutrizionisti?

Il medico nutrizionista, oltre a fornire i consigli alimentari e creare il percorso nutrizionale migliore per il suo paziente, può offrire  una cura a 360 gradi, con la possibilità di effettuare diagnosi e terapie mediche, di seguire schemi dietetici particolari (es. diete chetogeniche) e di prescrivere farmaci specifici per il calo ponderale.

Quanto dura una dieta?

La parola "dieta" deriva dal greco δίαιτα (diaita) e significa abitudine, modo di vivere. Nel corso del percorso, cercherò di far vedere come questo stile di vita possa tradursi nella vita di tutti i giorni, migliorando il benessere e la salute dell'individuo. Per rispondere alla domanda, quindi, la "dieta" non è qualcosa che inizia e che poi finisce, ma qualcosa che piano piano si inserisce nelle abitudini quotidiane. Per questo motivo, deve avvicinarsi ai gusti della persona e essere sostenibile a lungo termine.

A cosa devo rinunciare?

Dal momento che la dieta ha l'obiettivo di essere mantenuta a lungo termine, ovviamente non si può basare sul concetto di "rinuncia" o "sacrificio". L'obiettivo è quello di trovare un sano equilibrio, senza inutili e controproducenti rinunce.

Sono visite solo per adulti?

Le visite sono per tutte le fasce di età, per persone con patologie (es. diabete mellito, dislipidemia, ipertensione, insufficienza renale, etc.) e per persone che invece non ne hanno ma vogliono migliorare la propria alimentazione (es. sportivi, vegetariani, vegani, donne in gravidanza e in menopausa).

Che tipo di approccio utilizzi?

Non seguo un approccio o una filosofia standardizzata. Personalizzo il trattamento in base ai desideri, agli obiettivi e al benessere della persona che ho davanti. Insieme al paziente, si deciderà come affrontare il percorso. La mia idea è che non esista un "insegnante" e uno "studente". Si tratta invece di un percorso condiviso da fare fianco a fianco. 

E se non ottengo gli obiettivi prefissati?

Se non riescono a raggiungere gli obiettivi che si prefiggono, spesso i pazienti hanno timore a tornare alla visita di controllo. Quello che cerco di fare è invece di incoraggiarli a farlo. Prima di tutto perché nessuno si aspetta la perfezione da nessuno. Nessuno sarà giudicato per ciò che riesce o non riesce a fare. Al contrario il paziente sarà incoraggiato a scoprire le proprie potenzialità e risorse. E il mio compito sarà quello di accompagnare e supportare il percorso.

Ho fatto mille diete, non ho speranze?

Spesso le persone vengono da numerosi tentativi dietetici precedenti, ma senza una valutazione medica adeguata. Nel corso della mia valutazione, posso valutare eventuali alterazioni endocrinologiche che possono determinare o sostenere l'alterazione ponderale. Qualora invece non ci fossero condizioni mediche sottostanti, è possibile intraprendere un nuovo percorso, interrogandosi sui percorsi precedenti e trovando nuove strade da percorrere.

E per i disturbi del comportamento alimentare?

Due giorni alla settimana sono dedicati esclusivamente ai Disturbi del Comportamento Alimentare. Il lunedì l'attività è ambulatoriale, in equipe multidisciplinare con medico psichiatra e dietista. Il percorso prevede una presa in carico con visite di controllo con le tre figure specialistiche.

Il venerdì l'attività è all'interno del Centro Riabilitativo per i Disturbi Alimentari di Meda. In questo caso la presa in carico del paziente prevede, oltre alle visite settimanali con tutta l'equipe multidisciplinare (medico dietologo, medico psichiatra, dietista, psicologo e psicoterapeuta), anche i pasti assistiti.